Vittorio Zippel
| Vittorio Zippel | |
|---|---|
![]() | |
| Senatore del Regno d'Italia | |
| Durata mandato | 1919 - 1937 |
| Sito istituzionale | |
| Podestà di Trento | |
| Durata mandato | 22 settembre 1913 - 20 maggio 1915 |
| Predecessore | Antonio Tambosi |
| Successore | Adolfo de Bertolini (amministratore ufficioso) |
| Sindaco di Trento | |
| Durata mandato | 21 novembre 1918 - 25 gennaio 1922 |
| Predecessore | Filippo Faes (amministratore provvisorio) |
| Successore | Giovanni Peterlongo |
| Dati generali | |
| Professione | Editore |
Vittorio Zippel (Trento, 4 marzo 1860 – Trento, 4 aprile 1937) è stato un politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato il 4 marzo 1860 a Trento (allora parte dell'Impero austriaco), era fratello dello storico Giuseppe Zippel (1865 - 1929).[1]
La sua formazione fu fortemente influenzata dall'attività presso la casa editrice del padre Giovanni e collaborò attivamente alle riviste da lui pubblicate come editore. Proprio grazie a questa attività, maturò le proprie convinzioni irredentiste. Membro della società Pro Patria e del comitato centrale della Lega nazionale, Zippel promosse numerose iniziative di carattere culturale e patriottico e fu tra i fondatori della Società alpinisti tridentini. Fu anche in stretti rapporti con Cesare Battisti.[2]
Nel 1898 venne eletto consigliere comunale, e successivamente diventò assessore. Fu vice-podestà dal 1911 e podestà di Trento dal 22 settembre 1913 al 20 maggio 1915, quando venne rimosso dalla carica a causa del suo irredentismo. L'anno successivo venne arrestato e nel 1917 viene condannato a 8 anni di prigione, scontati in parte al carcere di Graz.
Dopo la liberazione, il 21 novembre 1918 diventò sindaco,[3] su nomina del generale Guglielmo Pecori Giraldi. Rimase in carica fino al 1922, quando gli succedette Giovanni Peterlongo.
Il 24 febbraio 1919 fu nominato Senatore del Regno d'Italia per aver illustrato la patria "con servizi o meriti eminenti"[4]. Prestò giuramento il 10 marzo dello stesso anno. Nel 1932 accettò la tessera del PNF[2].
Morì a Trento il 4 aprile 1937.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giuseppe Zìppel, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ a b Cinzia Lorandini, Vittorio Zippel, su studitrentini.eu.
- ^ Sergio Benvenuti (a cura di), Storia del Trentino - Personaggi della storia trentina, Ed. Panorama, Trento, 1998, 1ª ed. ISBN 88-87118-41-8.
- ^ Statuto albertino, art. 33, n° 20.
- ^ a b c Scheda senatore ZIPPEL Vittorio, su notes9.senato.it. URL consultato il 5 dicembre 2016.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vittorio Zippel
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Zippel, Vittorio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mariapia Bigaran, ZIPPEL, Vittorio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 100, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2020.
- (DE) Vittorio Zippel (XML), in Dizionario biografico austriaco 1815-1950.
- ZIPPEL Vittorio, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Patrizia Marchesoni, Fondo: Zippel Vittorio, su beniculturali.ilc.cnr.it:8080, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, 2004. URL consultato il 25 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2019).
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 320155042717472401137 · SBN LO1V146494 · GND (DE) 1271657678 |
|---|
