Microcriminalità
La microcriminalità[1] (o microdelinquenza)[2] indica piccoli crimini di minore gravità o entità come scippi, borseggi, piccoli furti o vandalismo in genere, compiuti perlopiù[3][4] da minorenni o da individui di giovane età,[5] eventualmente anche con uso di armi.
Fenomeni come il bullismo e il vandalismo hanno sempre favorito l'accrescimento della violenza fra i più giovani. Bisogna però precisare che la microcriminalità che si viene a formare, nei paesi mediamente miseri in cui c'è una forte disoccupazione o nelle periferie povere delle metropoli, è diversa dalla microcriminalità fatta da adolescenti che si trovano in condizioni agiate. Rispetto a quest'ultimo infatti, il primo tipo di microcriminalità, solitamente è effettuata da minori, che avendo problemi familiari e trovandosi in condizioni di povertà, o essendo già figli di malviventi, si riuniscono in bande, al cui vertice c'è spesso un capobanda o una figura principale.
Alcune di queste bande sono riunite con un sistema gerarchico, risultando delle vere e proprie organizzazioni criminali con diramazioni nel mondo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://www.carabinieri.it/media---comunicazione/rassegna-dell-arma/la-rassegna/anno-2005/n-3---luglio-settembre/studi/la-microcriminalit%C3%A0-analisi-del-fenomeno-e-delle-strategie-di-prevenzione-e-contrasto
- ^ https://www.treccani.it/vocabolario/microdelinquenza/
- ^ https://www.poliziapenitenziaria.it/microcriminalita-e-sicurezza/
- ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/microdelinquenza/
- ^ https://www.treccani.it/vocabolario/microcriminalita/
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Microcriminalità, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.