Discussione:Rete a invarianza di scala
Aggiungi argomentoLa distribuzione delle connettività è una legge a potenza non un esponenziale.
- E la differenza?
--BW Insultami 15:44, 4 mar 2008 (CET)
Sono daccordo con l'anonimo. Le leggi ad invarianza di scala sono quelle a potenza. Che poi una legge a potenza possa essere scritta artificialmente come esponenziale è solo un artifizio. --J B 12:18, 8 ago 2008 (CEST)
Infatti: grazie a esponenziali e logaritmi posso riscrivere tutte le formule che voglio e dire che sono esponenziali, ma così non è. Posso applicare una qualsiasi funzione alla sua inversa e ottengo l'identità, non cambia nulla. Ergo è da correggere, se qualcuno vuole procedere è il benvenuto. Sir marek (excuse me sir) 15:25, 13 set 2008 (CEST)
- Si osserva che dopo 13 anni l'errore non è stato ancora corretto. La distribuzione è notoriamente una power law, non un'esponenziale.
- Ignisāra (msg) 11:19, 27 mar 2021 (CET)
Link non più attivi
[modifica wikitesto]Segnalo che tutti i link indicati attualmente in fondo alla pagina non sono più attivi. Qualcuno potrebbe risistemarli? Grazie
Fatto, ora dovrebbero essere funzionanti. Ps: leggi questo per la firma X-Dark (msg) 11:34, 2 mag 2012 (CEST)
Collegamenti esterni modificati
[modifica wikitesto]Gentili utenti,
ho appena modificato 2 collegamento/i esterno/i sulla pagina Rete a invarianza di scala. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20120522154913/http://www.barabasilab.com/pubs/CCNR-ALB_Publications/199910-15_Science-Emergence/199910-15_Science-Emergence.pdf per http://www.barabasilab.com/pubs/CCNR-ALB_Publications/199910-15_Science-Emergence/199910-15_Science-Emergence.pdf
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20120529030309/http://www.barabasilab.com/pubs/CCNR-ALB_Publications/200106-01_PhysRevLtr-Bose-Einstein/200106-01_PhysRevLtr-Bose-Einstein.pdf per http://www.barabasilab.com/pubs/CCNR-ALB_Publications/200106-01_PhysRevLtr-Bose-Einstein/200106-01_PhysRevLtr-Bose-Einstein.pdf
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot
Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 08:50, 5 apr 2018 (CEST)
Curiosità storico-letteraria
[modifica wikitesto]Alessandro Manzoni, ne I Promessi Sposi, nel capitolo 11, offre una spiegazione precisa e dettagliata delle dinamiche e modalità di trasmissione delle informazioni su reti a invarianza di scala:
- Una delle più gran consolazioni di questa vita è l'amicizia; e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto. Ora, gli amici non sono a due a due, come gli sposi; ognuno, generalmente parlando, ne ha più d'uno: il che forma una catena, di cui nessuno potrebbe trovar la fine. Quando dunque un amico si procura quella consolazione di deporre un segreto nel seno d'un altro, dà a costui la voglia di procurarsi la stessa consolazione anche lui. Lo prega, è vero, di non dir nulla a nessuno; e una tal condizione, chi la prendesse nel senso rigoroso delle parole, troncherebbe immediatamente il corso delle consolazioni. Ma la pratica generale ha voluto che obblighi soltanto a non confidare il segreto, se non a chi sia un amico ugualmente fidato, e imponendogli la stessa condizione. Così, d'amico fidato in amico fidato, il segreto gira e gira per quell'immensa catena, tanto che arriva all'orecchio di colui o di coloro a cui il primo che ha parlato intendeva appunto di non lasciarlo arrivar mai. Avrebbe però ordinariamente a stare un gran pezzo in cammino, se ognuno non avesse che due amici: quello che gli dice, e quello a cui ridice la cosa da tacersi. Ma ci son degli uomini privilegiati che li contano a centinaia; e quando il segreto è venuto a uno di questi uomini, i giri divengon sì rapidi e sì moltiplici, che non è più possibile di seguirne la traccia. Il nostro autore non ha potuto accertarsi per quante bocche fosse passato il segreto che il Griso aveva ordine di scovare: il fatto sta che il buon uomo da cui erano state scortate le donne a Monza, tornando, verso le ventitre, col suo baroccio, a Pescarenico, s'abbattè, prima d'arrivare a casa, in un amico fidato, al quale raccontò, in gran confidenza, l'opera buona che aveva fatta, e il rimanente; e il fatto sta che il Griso potè, due ore dopo, correre al palazzotto, a riferire a don Rodrigo che Lucia e sua madre s'eran ricoverate in un convento di Monza, e che Renzo aveva seguitata la sua strada fino a Milano.
Intuizioni che circolano da prima che la teoria matematica fosse adeguatamente formalizzata, e che forse questo articolo potrebbe riconoscere per rilevanza storica.