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Remainder

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I remainder sono le giacenze di magazzino di opere non più in commercio che l'editore cede in blocco alle librerie specializzate e che da queste vengono rivenduti a prezzi notevolmente ridotti[1]. Un libro può finire fuori commercio sia perché il titolo è stato ristampato in una nuova edizione (spesso differente solo per copertina e veste grafica), sia perché è andato fuori catalogo e, almeno per il momento, non se ne prevede una ripubblicazione. La reimmissione nel circuito commerciale costituisce una valida alternativa al macero, garantendo un risparmio per l'ambiente, e permettendo la circolazione residua di libri (e quindi di cultura) a bassissimo prezzo, consentendone l'acquisto a una platea più ampia di fruitori rispetto all'acquisto nel solo circuito delle librerie.[2]

Remainder con la caratteristica segnatura nera (tipica degli Stati Uniti).

Per smaltire le proprie giacenze ricavandone un - seppur parziale - rientro economico, molti editori immettono tali copie nel circuito dei remainder, dove vengono vendute a un prezzo che di solito è la metà di quello originario di copertina, ma che, in taluni casi, può arrivare a essere scontato anche del 70%, o del 90% in caso di offerte speciali o di titoli molto datati.

Talvolta entrano per brevi periodi nel circuito dei remainder anche copie di titoli che sono ancora regolarmente in catalogo: si tratta, in questo caso, di titoli per i quali l'editore, sovrastimandone le possibilità di vendita, aveva stampato un numero eccessivo di copie rispetto a quanto richiesto dal mercato, con la creazione di indesiderate scorte di magazzino che necessita di dover smaltire.

Negli Stati Uniti è pratica usuale segnare i remainder con una riga nera a pennarello lungo la parte inferiore, vicino al dorso, rendendo dunque un remainder riconoscibile a prima vista rispetto a un libro acquistato a prezzo pieno, impedendo anche la possibilità che una libreria possa rimandarlo all'editore come reso. Tale pratica è rara nel Regno Unito e assente in Italia.

Allo stesso modo, negli USA il mercato dei remainders è costituito soprattutto da edizioni rilegate (hardcovers) o, al limite, da tascabili di fascia alta (quality paperbacks/trade paperbacks), mentre i tascabili più economici (mass market paperback) vengono direttamente avviati al macero e distrutti senza passare da tale circuito.

In Italia, invece, qualsiasi libro può entrare nel circuito dei remainder se l'editore fa questa scelta. Il primo ad aprire una libreria specializzata nei remainder in Italia fu Biagio Melloni, nativo di Cento (FE). Dopo aver fondato, nel 1961, il «Remainders' Book Italiano», nel 1964 aprì la sua prima libreria a Milano in Galleria Unione[3][4]; poi fu la volta di Roma, in Piazza San Silvestro. Melloni combatté una lunga battaglia legale contro i grandi editori, che non gli permettevano che applicasse sconti sui prezzi di copertina. Alla fine Melloni vinse la causa e, con l'accordo tra l'Associazione Italiana Editori e l'Associazione Librai Italiani sottoscritto nel 1965, venne sancita la nascita del Remainders' Book, ovvero la possibilità di vendere attraverso una rete di librerie convenzionate, con forti sconti, i libri ritirati dal mercato tradizionale[5]. Ottenuta la regolamentazione del mercato parallelo delle rimanenze, Melloni poté iniziare a vendere volumi nuovi a metà prezzo o addirittura con sconti fino al 75% del prezzo di copertina. Dal 1964 al 1978 Melloni agì in regime di monopolio del libro a metà prezzo, arrivando a gestire direttamente 29 librerie, delle quali 6 a Milano, e circa 100 "servizi autorizzati". Nel 1978 improvvisamente Melloni decise di smettere di fare l'imprenditore e tornò a fare il libraio: cedette ai suoi dipendenti tutte le librerie tranne quella di Milano in Galleria Vittorio Emanuele[4], l'unica che continuò a gestire. L'ultima sua libreria rimase in esercizio per altri 27 anni, fino al 30 aprile 2005[6].

Canali di vendita

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I remainder hanno più canali di vendita. Alcune librerie, sia indipendenti sia facenti parte di una catena, vi dedicano una porzione dei loro spazi espositivi, tuttavia sono più frequenti le librerie (o anche le bancarelle) specializzate solo in questo tipo di prodotto. Con l'avvento di internet, i remainder sono diventati un prodotto offerto, di solito, da tutte le principali librerie online, alcune delle quali si sono specializzate proprio nei remainder.

  1. ^ Giuliano Vigini, Glossario di biblioteconomia e scienza dell'informazione, Milano 1985, pag. 87.
  2. ^ Un tentativo di evitare il macero dei libri, di evitare uno spreco di risorse e permettere un uso culturale è stato promosso dall'Università di Bologna [1]
  3. ^ Giovanni Sordini, Il libro dimezzato: libri e librerie a metà prezzo, Stampa Alternativa, Roma, 1992, p. 7.
  4. ^ a b La storia del Remainders’ book italiano, su ilremainder.wordpress.com, 1º marzo 2016. L'inaugurazione avvenne il 26 settembre 1964.
  5. ^ G. Toffanin - P. Randi, L'associazione Librai Italiani e i suoi protagonisti, Randi, 1990, p. 140
  6. ^ In memoria di un amico mai incontrato, su forum.corriere.it, 14 maggio 2009.
  • Giovanni Sordini, Il libro dimezzato: libri e librerie a metà prezzo, Roma, Stampa alternativa, 1992.

Voci correlate

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