Linda Laura Sabbadini
Attivitá di ricerca e collaborazioni istituzionali per lo sviluppo delle statistiche sociali
Ha guidato il processo di rinnovamento delle statistiche sociali e di genere, dando visibilità statistica agli invisibili nelle statistiche ufficiali, pervenendo all’implementazione di un sistema di indagini sociali Multiscopo che sistematizza la rilevazione dei principali fenomeni sociali rendendo emerso ciò che è sommerso e in un’ottica di qualità della vita.
Ha guidato il processo di modernizzazione delle indagini socio-economiche dell’Istat e delle tecniche di indagine. Per questo ha partecipato per l’Italia alle riunioni dei direttori delle statistiche sociali di Eurostat e in particolare viene selezionata nel gruppo ristretto di coordinamento dei direttori delle statistiche sociali di Eurostat, lo Strategical Development Group.
Ha fatto parte dello Steering Group sulle statistiche sociali dei direttori delle statistiche sociali dell’ONU UNECE[1] ed è stata componente di tre task force strategiche di direttori delle statistiche sociali di Eurostat: Modernisation of Social Statistics, Migration Statistics Mainstreaming, e Multidimensional Measures of Quality of Life.
E’ stata membro dell’INEGI UNODC Advisory Committee of the Center of Excellence on Crime Statistics, il centro di eccellenza dell’ONU sulle statistiche sulla criminalità con sede in Messico
Ha guidato la delegazione italiana alle ultime quattro conferenze internazionali degli statistici sul lavoro organizzata a Ginevra dall’ Organizzazione Internazionale del Lavoro.
Attivitá di ricerca e collaborazioni istituzionali su povertá e esclusione sociale
Sotto la sua direzione l’insieme delle misure di disuguaglianza e di povertá è stato notevolmente ampliato e arricchito permettendo di analizzare approfonditamente le dinamiche della disuguaglianza sociale in Italia.
Dal 2003 al 2009 è stata membro della Commissione di Indagine sulla esclusione sociale (CIES) [2], istituita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La partecipazione alla commissione si inserisce nel lavoro di ricerca che contribuisce a dare visibilità statistica ai cosiddetti “invisibili”:
Tra il 2009 e il 2010 è Membro della Commissione per la revisione della metodologia per la stima della povertà assoluta istituita presso l’Istat che ha proposto una nuova metodologia ancora non esistente a livello internazionale [2].
Sotto la sua direzione è stata condotta la ristrutturazione metodologica dell’indagine sulle spese degli italiani che ha permesso di migliorare notevolmente la qualità delle stime di povertà e si è inoltre sviluppata la nuova metodologia per la stima degli homeless, basata sul coinvolgimento delle associazioni maggiormente a contatto con tale target di popolazione.
Attività di ricerca e collaborazioni istituzionali su misurazione del benessere equo e sostenibile.
Ha diretto la progettazione e realizzazione degli indicatori di benessere equo e sostenibile su cui l’Italia ha svolto un ruolo di primo piano sul piano mondiale[3].
Lo ha fatto coordinando insieme con Maria Teresa Salvemini il Comitato d’indirizzo CNEL-ISTAT per la definizione del progresso e del benessere della società italiana che raccoglie rappresentanti della società civile. Lo ha fatto anche coordinando insieme al Presidente dell’Istat la Commissione scientifica per la misura del Benessere.
Ha diretto i Rapporti sul Benessere equo e sostenibile fino al 2015 e prodotto pubblicazioni scientifiche sul benessere sul piano nazionale e internazionale.[4][5] [6]
Per questo ha fatto parte del Friends of the Chair dell’ONU on broader measures of progress sugli indicatori di sviluppo sostenibile formato dai Presidenti degli Istituti Nazionali di Statistica per il ruolo avanzato svolto dall’Italia sulle misure del benessere.[7]
Attivitá di ricerca e collaborazioni istituzionali su pari opportunitá e misurazione statistica delle differenze di genere
Pioniera delle statistiche di genere ha partecipato alla Conferenza mondiale sulle donne di Pechino del 1995, curando il volume Tempi Diversi, sull’organizzazione dei tempi di vita di uomini e donne in Italia con la misurazione per la prima volta della quantità di lavoro non retribuito prodotta da uomini e donne. Il volume, elaborato dall’Istat con la Commissione Nazionale Parità, tradotto in 4 lingue venne distribuito nella conferenza stessa e presentato in alcuni workshop della Conferenza Mondiale delle ONG insieme all’Ufficio Statistico dell’ONU.
Sviluppa il lavoro sulle statistiche di genere e lo fa crescere di pari passo con quello delle statistiche sociali. L’approccio di genere si combina con quello di misurazione della qualità della vita attraverso la conduzione di numerose indagini su tutti gli aspetti della vita sociale, raccogliendo informazione sui comportamenti, le aspettative e i sentiment degli italiani.
Sotto la sua direzione è stata avviata la misurazione della violenza di genere. Sulla base di questa esperienza ha fornito un importante contributo nell’ambito del gruppo ONU nel definire le linee guida della misurazione della violenza contro le donne a livello mondiale.[8]
Sotto la sua direzione è stata misurata anche la fecondità maschile, quantificato il lavoro non retribuito, i ricatti sessuali sul lavoro [9], le rinunce e le discriminazioni subite dalle donne, le difficoltà incontrate nel corso della vita, le forme di vita familiare sperimentate, le cause della denatalità. [10]
Sviluppa l’analisi di genere, pubblicando articoli scientifici e monografie che riguardano le diverse dimensioni della vita sociale, superando l’approccio ‘gender blind’ che aveva caratterizzato la statistica ufficiale fino agli anni ‘80.[11]
Ha collaborato con la Commissione Nazionale Parità, con tutte le Ministre delle Pari Opportunità, ha fatto parte della Commissione Interministeriale per il sostegno alle vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento [12], della Commissione interministeriale contro le mutilazioni genitali istituita presso il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità.
È stata Coordinatrice del Gruppo Sistema integrato dei dati sulla violenza contro le donne nell’ambito della Task Force governativa sulla violenza contro le donne sotto il Governo Letta. [13]
Ha partecipato numerose volte alla Commission of the status of women dell’ONU come componente della delegazione governativa per la funzione statistica.
Ha fatto parte di gruppi di alto livello dell’ONU sulle statistiche di genere e in particolare dal 2007 è componente dell’Interagency and expert group on gender statistics dell’ONU.
Ha partecipato al G7 delle donne e ha curato la parte statistica del G7 2017 a Taormina.
Collaborazioni Accademiche
Dal 1991 al 1994 è stata docente a contratto di Statistica presso la Facoltà di Economia Bancaria dell’Università degli Studi di Macerata.
E’ stata responsabile di numerosi progetti di ricerca dell’Istat con università italiane e enti di ricerca nel campo dell’analisi sociale, di genere e in campo metodologico.
Premi e Riconoscimenti
- 100 Eccellenze italiane (2015)
- Premio internazionale donne (2015)
- Premio Casato prime donne (2013)
- Premio Voce di donna (2013)
- Premio speciale progetto donna e futuro (2012)