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Castello Pellicano

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Gioiosa Ionica o Gioiosa Jonica è un comune italiano di 7.272 abitanti in provincia di Reggio Calabria, in Calabria.

Cittadina situata nel cuore della Locride, a metà strada tra Reggio Calabria e Catanzaro, è situata a 120 m sul livello del mare.

Storia

Dal mar Jonio, giungendo da oriente, vennero i Greci, verso il VI secolo a.C., e fondarono numerose colonie sulle coste della Sicilia e della Calabria, unendosi alle antiche popolazioni locali dei Siculi, dei Bruzi e degli Italioti: era la Magna Grecia, che ad un tratto si trovò più florida e potente della patria d'origine. Da quel che precede resta da localizzare la sede dell'antico centro urbano e ricercare il nome di battesimo e la sua durata di questo centro molto sviluppato per giungere all'attuale realtà urbanistica col nome di Gioiosa Jonica e capoluogo della Vallata del Torbido, sempre legata nella storia con Marina di Gioiosa Jonica

Ma verso il 210 a.C. le colonie greche caddero sotto i Romani e divennero a tutti gli effetti province di quel grande impero che dominava il mondo. Sulla costa jonica, tra le città greche di Caulonia e Locri, di cui restano imponenti rovine non ancora del tutto riportate alla luce, sorse Mystia nella valle del torrente Torbido (a quel tempo in parte navigabile).

Restano di quell'epoca imponenti testimonianze tra cui il Teatro, ancora oggi utilizzato per importanti manifestazioni culturali, e il Naniglio, che sorge in una zona anticamente chiamata "li Bagni".

Nel 986 l'antica Mystia fu distrutta dalle orde saracene che si abbatterono sulle coste depredandole e saccheggiandole. I pochissimi superstiti fuggirono verso l'interno e, a circa un miglio dalla vecchia città, su un inaccessibile sperone roccioso (che molto bene si prestava alla difesa) fondarono Mocta Geliosa. Furono costruite torri di avvistamento e difesa che, dal mare, a poco più di un miglio di distanza, una dall'altra, salendo verso Gioiosa, permettevano di segnalare per tempo l'arrivo del nemico. Il casale di Geliosa venne anch'esso incluso nel feudo di Grotteria. Fu sottoposto perciò alla signoria di nobili e potenti, appartenne ad Alberico Piscicella (un avventuriero assurto ai fasti della Signoria locale per meriti militari) nel XIII secolo (1194-1265) e ai Carafa di Roccella (1501-1558). Per lunghi secoli sottoposta alla giurisdizione territoriale, politica, amministrativa, giudiziaria, fiscale e perfino religiosa della vicina Grotteria, Motta Giojosa costituì una borgata priva di autonomia. Al periodo aragonese risale la costruzione, o ricostruzione, del più vistoso monumento che oggi posseggia Gioiosa Jonica, il poderoso Castello Aragonese, uno dei più belli. Situato in un punto alto, sulla rupe rocciosa l'imponente monumento che costeggia il torrente Gallizzi, a notevole altezza, vista panoramica la sua terrazza che domina la cittadina, circondata dai vicoli il suo accesso la 'Porta Falsa'. L'epoca di costruzione risale al 1200 circa. Sino alla morte abitato dal Marchese Corrado Pellicano.

Etimologia

Sul nome di Gioiosa gli storici non si trovarono mai d'accordo, ma l'etimologia più probabile della parola pare sia quella che deriva dal greco Ghe ("terra") e Eliose ("solatia"). Dunque "Geliosa" (o "Geoliosa") vale a dire "terra solatia", "città del sole".

Evoluzione demografica

Vorlage:Demografia/Gioiosa Ionica

Gioiosa Jonica Naniglio

Monumenti e luoghi d'interesse

Archeologia

Naniglio

Il Naniglio è un complesso di ruderi di una villa di epoca greco-romana (II secolo - III secolo d.C.).[1]

Nel 2012, il 23, 24 e 25 marzo, per le giornate del FAI il luogo archeologico è stato il secondo in Italia il più visitato. [2]


Architetture religiose

Chiesa dell'Addolorata
Gioiosa Jonica Chiesa dell'Addolorata
Gioiosa Jonica Chiesa dell'Addolorata Organo a canne

Artistico Oratorio (uno dei più belli e ricchi della diocesi), di puro stile neoclassico, fondato nel 1881 e aperto al culto il 31 dicembre 1889. Esterno di architettura neoclassica, con sagomature a modanazione curvilinea e spezzata. Interno ad unica navata, con pianta a croce greca. Pronao neoclassico, decorato dall'artista locale Luigi Hyeraci. Abside (autentico gioiello) e navata artisticamente decorate, a stucchi ed oro, dal valente decoratore Francesco Gangemi, da Seminara; transetto sormontato da cupoletta, con affreschi di scarso valore artistico; bell'altare maggiore, in marmi policromi, con tabernacolo e fastigio pure marmorei (altare privilegiato con Bolla Pontificia del 15 dicembre 1918). Artistica cappella dell'Addolorata (pure opera dell'artiere municipale Luigi Hyeraci), con bellissimo gruppo raffigurante La Pietà, superga opera lignea ottocentesca (a.1862) scolpita a tutto tondo e a tutte figure dell'artista grotterese Giuseppe Cavaleri; ricco ostensorio, in oro e argento, finemente decorato, pregevolissima opera d'arte di toreutica dello scultore polistenese Francesco Jerace (a. 1932); monumentale organo a 22 registri e 1400 canne. Nella canonica, S. Michele Arcangelo, pregevole dipinto cinquecentesco, su tela, opera di autore ignoto, proveniente dal distrutto convento Basiliano dell'Annunziata (dono del marchese Massimo Pellicano).


Chiesa Matrice (o di S. Giovanni Battista)
Gioiosa Jonica Chiesa Matrice o San Giovanni Battista

La chiesa Matrice è il più antico luogo di culto urbano di Gioiosa Ionica, edificato su una rupe non lontana dal castello. Ricostruita malamente negli anni 1930, possedeva importanti opere d'arte, tra le quali tele esposte a Palazzo Amaduri. Possiede ancora oggi pregevoli altari del XVIII secolo, fra i quali quello del Santissimo Sacramento, realizzato nel 1756. Per le reiterate sue ricostruzioni, i ripetuti ampliamenti, le varie rielaborazioni, i continui rifacimenti e restauri, non sempre di buon gusto, può considerarsi la più travagliata delle Chiese della diocesi. Nel 1810, la Cattedrale venne ancora ingrandita, ad opera dell'Arc. D. Giuseppe Maria Pellicano (futuro vescovo della diocesi), con l'aggiunta di una quarta nave; e maggiormente ampliata lo fu nel 1858, in cui, a cura dell'Arc. Michele Correla Santacroce, venne ancora aggiunta una quinta navata, divenendo così la più vasta chiesa della diocesi, dopo la Cattedrale di Gerace.





Chiesa del Rosario

Edificio nuovo. La sua ricostruzione (nuova chiesa del Rosario), su area poco distante da quella precedente, realizzata tra il 1929 e il 1932 anno che fu aperto al culto il giorno 29 settembre. È dotata di abitazione per il Rettore, di Centro Sociale e di Asilo.

Chiesetta della Trinità

Si tratta di un piccolo oratorio ed è chiusa al culto, si trova vicino la chiesa di S. Nicola e il Palazzo Ajossa.

Chiesa dell'Annunziata

Sorge nell'omonima contrada, di fondazione basiliana tardo-medievale. già romitorio dei Basiliani. Non molto lontano dalla chiesa, e nella stessa contrada, in piena zona archeologica, sorgeva un tempo anche un Convento Basiliano omonimo, oggi non più esistente.

Chiesa di Sant'Antonio

L'omonima Chiesa è in località Prisdarello, a valle del monte S. Andrea, tra i culti esistenti è l'ultimo realizzato nel territorio, per dare la possibilità alla frazione di assistere agli appuntamenti religiosi. La struttura è di costruzione modesta.

Chiesa-Santuario di S. Maria delle Grazie

Anch'esso sorge nell'omonima contrada, in zona archeologica. Nel 1973 fu devastata da un fortuito incendio e sulle sue rovine la nuova costruzione della chiesa-santuario nel 1975. «Oratorio suburbano, fondato in età bizantina e rifatto in periodo rinascimentale, su sostrato edilizio di età classica, nella zona archeologica della presunta Mystia, sulla sponda sinistra del fiume Torbido; Madonna delle Grazie, scultura litica romanica arcaicizzante figurata a bassorilievo, opera di autore ignoto (prob. artiere provinciale), di tarda età medievale (sec. XV). Alla base della icona, iscrizione aecaica, obliterata da altra iscrizione sovrapposta di età recensione» [3] [4]

Chiesa di San Nicola di Bari

Sotto l'attuale titolo di S. Nicola di Bari fu eretto edificio di culto nel 1826. Sui ruderi della chiesa di S. Maria delle Grazie, crollato con il cataclisma sismico del 1783. La chiesa, danneggiata dal terremoto del 7 maggio 1928, fu restaurata fra il 1930 ed il 1934. Pregevole è il suo altare maggiore, marmoreo, a tarsie policrome, ricostruito con pezzi di riporto dell'altare dell'antica chiesa.

Chiesa di San Rocco
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Gioiosa Jonica San Rocco

È dedicata e intitolata a S. Rocco confessore, da Montpellier, eletto Patrono della Città, con breve pontificio del 28 marzo 1775, in sostituzione dell'antica protettrice Santa Caterina d'Alessandria. La fondazione dell'edificio, nella sua versione originaria, di proporzioni alquanto modeste, risale agli inizii del XVII secolo. Nella seconda metà di tal secolo, la chiesa venne ampliata, a cura del Sac. D. Salvatore Furfaro, e riaperta al culto il 13 febbraio 1672. Lasciata per lungo tempo in abbandono, nel 1745 venne restaurata, a cura dell'Arc. Vincenzo Misuraca; il 24 dicembre 1829, con bolla del Vescovo Mons. Giuseppe Maria Pellicano venne elevata a Parrocchia; il 24 maggio 1840 venne consacrata, ad opera del Vescovo Mons. Luigi Maria Perrone; e, nel 1857, venne rimaneggiata in stile neoclassico. Nuovi restauri la chiesa ha subito nel secolo passato e in corso.

Gioiosa Jonica Festa San Rocco Suono di tamburi e ballo votivo

Durante la processione di San Rocco, e in particolare, quella dell'ultima domenica di agosto, che raccoglie migliaia di fedeli, è il "ballo di San Rocco" che rende spettacolare l'appuntamento con la danza collettiva, che, condotta al ritmico rullo dei tamburi, carcasse, tamburelli e organetti riesce a coinvolge e trascinare qualsiasi età per le strade della cittadina, tutta la popolazione presa dal ritmo ossessionante del ballo, che si arresta solo alla fine della interminabile processione. La festa di San Rocco viene celebrata tre volte all'anno: il 27 gennaio, in forma modesta ed in ricorrenza del miracolo, il 16 agosto di solo funzioni religiose e l'ultima domenica di agosto con grande afflusso da ogni parte.

Gioiosa Jonica San Rocco video storico

Gioiosa Jonica San Rocco 2011

La chiesa di San Rocco è situata nel largo dei V Martiri dove sorge anche il Palazzo Amaduri ed è dedicata, per l'appunto, a San Rocco, patrono di Gioiosa Jonica. All'interno della chiesa vi sono la statua di Sant'Anna, scolpita da Rocco Murizzi e la statua in cartapesta di Maria SS. Ausiliatrice, di Donna Gemma Incorpora.[1]

Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria

Edificio eretto nel '500 con titolarità della patrona della città, e a parrochia nel 1613, nel 1783 crollato con il terremoto, riedificato nel 1799 (a cura del Parroco D. Giuseppe Pellicano), danneggiato dal cataclisma sismico del 1908 e restaurato in belle forme nel 1930 (anno in cui venne riaperto al culto). Nuovamente danneggiato dai nubifragi nel 1951, venne riparato nel 1955. S. Caterina d'Alessandria: statua lignea scolpita a tutto tondo e a completa figura, opera di statuario partenopeo del XVIII secolo.

Chiese scomparse

Chiesa del Nome di Gesù

Oratorio fondato nel XVII secolo. Crollò per vetustà al principio del secolo scorso. Nel 1824, il locale su cui sorgeva venne ceduto al comune.

Chiesa del Rosario

Sorgeva nella parte bassa del paese, presso l'incrocio delle attuali strade per Martone e Marina di Gioiosa Jonica, cioè, poco distante dalla nuova chiesa omonima.Era officiata dai Francescani Minori Osservanti.

Chiesa dell'Immacolata

Oratorio prob. secentesco, di giuspatronato della nobile famiglia Paganica. Era dotato di un suo Beneficio che, dopo la scomparsa della chiesa, venne trasferito nella chiesa di San Rocco.

Chiesa della SS. Concezione e di S. Ilario

Fondata nel 1694.

Chiesa delle Anime del Purgatorio e di S. Raffaele Arcangelo

Era sita su una sponda del Gallizzi, nel 1795 a causa dell'alluvione venne distrutta dalla piena del fiume e fu subito dopo ricostruita.

Chiesa di S. Maria del Soccorso

Situata in località Rubina (o collinetta del Pini) di fondazione cinquecentesca dei PP. Agostiniani, con vicino convento omonimo e annesso romitorio. Nel 1832 sia l'edificio chiesastico, sia quello conventuale, vennero adibiti ad uso cimitero comunale (chiamato cimitero vecchio).

Chiesa di Maria SS. del Carmine

Antico oratorio.

Chiesa di S. Maria della Sanità

Fondato e dotato nel 1585, è un oratorio tardo-rinascimentale.

Chiesa di S. Maria della Pietà

Eretta nel XVI secolo, nel sito della fontana monumentale di piazza del plebiscito. Nel 1822 per disposizione del Vescovo Mons. Giuseppe Maria Pellicano l'edificio venne demolito, per far posto alla indicata fontana.

Chiesa di S. Basilio

Oratorio rurale, di fondazione basiliana, sito nella contrada omonima. Crollò a causa del terremoto del 1783.

Chiesa di S. Giovanni Decollato

Nel luglio del 1683, la cappella di S. Giovanni Battista Decollato nella chiesa omonima, in Gioiosa, è di giuspatronato della nobile famiglia De Ripulo.

Chiesa di S. Elisabetta

Oratorio di antica fondazione, sorto in contrada omonima, sulla sponda sinistra del Torbido

Chiesa di S. Maria di Gesù

Antico Oratorio.

Chiesa di S. Nicola da Tolentino

Antica fondazione, non si hanno notizie sulla sua ubicazione.

Chiesa dei SS. Pietro e Paolo

Fondata nel 1571, durante il Vescovado di Mons. Pasqua. Chiesa di fondazione rinascimentale, di notevole importanza. Sorge a fianco al Palazzo Amaduri e fiancheggia la chiesa di San Rocco. Attualmente si presenza in un totale abbandono.

Chiesa di S. Venera e S. Domenica

Oratorio rurale di antichissima fondazione, sorto in contrada omonima.

Chiesa di S. Maria delle Grazie

Edificio di fondazione secentesca e crollato con il cataclisma sismico del 1783. Sulle sue rovine, venne costruita la chiesa di S. Nicola di Bari (attualmente sconsacrata), elevata a Parrocchia dal Vescovo Mons Pellicano con bolla 24 dicembre 1829

Gioiosa Jonica Porta Falsa uno dei due ingressi della cinta muraria

Architetture militari

Cinta muraria

La cinta muraria racchiude tutto l'antico abitato sin dal XV secolo. Essa è stata costruita fra il 1437 ed il 1455. È molto suggestiva e presenta, lungo il suo corso, archi, camminamenti di ronda, ecc. Successivamente molti palazzi hanno utilizzato la muraglia come base d'appoggio per le proprie fondamenta.

Gioiosa Jonica Castello Portale e Torre
Gioiosa Jonica Castello e Teatro
Castello Pellicano

Il castello normanno, altresì chiamato Castello Bizantino e Castello dei Carafa, si erge sul punto più alto della rocca che sovrasta il paese. La costruzione dovrebbe risalire al [XIII secolo]; nel 1559 divenne proprietà dei marchesi Caracciolo, che ne furono proprietari fino al XIX secolo, quando passò ai marchesi Pellicano Barletta, attuali proprietari. Possiede due torri, un cortile, un fossato ed un palazzo cinquecentesco annesso, già dimora dei feudatari. Tale edificio ha costituito il primo nucleo abitato della comunità gioiosana. Pellicano: Antico, nobile e dovizioso casato gioiosano investito dal blasone di Marchese. In tempi recenti, il casato è stato anche insignito del Sovrano Ordine di Malta, un titolo che, per il suo prestigioso merito, è stato sempre molto ambito dalla nobiltà.


Fontana Ferdinandea

La fontana Ferdinandea fu fatta costruire dal re Ferdinando I ed è datata 1822.[5]


Gioiosa Jonica Palazzo Amaduri

Architetture civili

Gioiosa Jonica Palazzo Municipale ex Convento dei Frati Minori Osservanti
Palazzo Amaduri

Palazzo Amaduri fu costruito nel XV secolo come residenza della famiglia nobile dei Condercuri. Estintasi la casata nel 1694, il palazzo fu ereditato dalla famiglia Amaduri, la quale, con lavori che si protrassero fin oltre la seconda metà del XVIII secolo (secondo la datazione sul portale), lo fece ampliare. Attualmente è di proprietà del comune.[1]

Gioiosa Jonica Palazzo Amaduri Pinacoteca “La Regina Tomiri e la testa di Ciro il Grande” attribuito a Mattia Preti.
Palazzo Naymo Pellicano Spina

È il più grande edificio privato situato nel borgo medievale gioiosano, all'interno delle mura di cinta. Il palazzo sorge in particolare su un ampio tratto della muraglia di Gioiosa Ionica. Nel livello inferiore del palazzo sono ancora visibili i muri perimetrali della fortificazione ed il camminamento di ronda. Vi si accede da un portale granitico realizzato nella seconda metà del XVIII secolo, quando furono effettuati i lavori di ristrutturazione che hanno conferito al palazzo l'aspetto odierno, trasformando gli originari due corpi di fabbrica di età basso-medievale (XV secolo). Su di un bastione, ancora esistente, poggiava un lato della porta Barletta. Il palazzo è caratterizzato da oltre quaranta ambienti, una biblioteca storica ed un archivio privato storico riconosciuto di interesse nazionale della Sovrintendenza ai Beni Archivistici.

Palazzo Ripolo-Girardis

Palazzo Ripolo-Girardis è un antichissimo edificio d'origine medievale, costruito ed integrato nella cinta muraria, di proprietà delle famiglie Ripolo e Girardis. Nobile famiglia gioiosana,

Palazzo Teotino o Totino

Situato in via Cairoli n. 41, percorso che porta al Castello Aragonese da Piazza Plebiscito, artistico e magnifico è il portale lapideo barocco secentesco. Il casato dei Deotino-Theotino ha, in Gioiosa, elementi superstiti nella famiglia Totino.

Palazzo Zarzaca

Palazzo Zarzaca è un monumentale edificio che sorge al largo della chiesa Matrice, caratterizzato dalla presenza di due caratteristiche logge barocche complete di originaria inferriata. Fu costruito dalla famiglia Zarzaca; passò successivamente ai Pellicano Spina, i quali lo restrutturarono nel 1975, come riporta la data scolpita sul portale. Antica e nobile famiglia, che godette nobiltà ed ebbe il suo seggio in Castelvetere. Il casato ebbe radici anche in Gioiosa, pertanto può considerarsi anche gioiosana.

Famiglie Nobili di Gioiosa Ionica

Vorlage:Vedi anche

Teatri

  • Teatro Gioiosa piazza Vittorio Veneto, 12 - tel. e fax 0964 419333
  • Teatro al Castello

Geografia antropica

Frazioni

Agliocane, Bernagallo, Cafoli Superiore, Cafoli Inferiore, Ceravolo, Cessarè, Drusù, Palma, Prisdarello, Santa Maria, Sant'Antonio, Varredi.

Manifestazioni, feste e sagre

  • Festa e processione di San Rocco, 27 gennaio ed ultima domenica di agosto
  • Mercato: domenica
  • Gustando Il Borgo, lunedì antecedente l'ultima domenica di agosto
  • Sagra del 'Pezzo duro' (tipico gelato gioiosano)
  • Teatro Gioiosa, stagione invernale.

Personalità legate a Gioiosa Ionica

Clelia Romano Pellicano

Trasporti

Gioiosa Ionica è a circa un'ora dall'aeroporto di Lamezia Terme e a circa un'ora e mezza dall'aeroporto di Reggio Calabria. La viabilità ha dato un impulso di notevole importanza con la SGC Strada statale 682 Jonio-Tirreno, il tratto stradale in parte è sul territorio che fiaccheggia l'abitato sud/ovest della cittadina con l'accesso e l'uscita per raggiungere la SS 106 a 4 km e l'A3 Rosarno che dista a 34 km di facile e rapido collegamento.

Amministrazione

Vorlage:Vedi anche


Sport

  • Calcio: U.S. Gioiosa Jonica
  • Calcio a 5: Gioiosa Jonica maschile
  • Calcio a 5: Gioiosa Jonica femminile
  • Pallavolo: Polisportiva Gioiosa femminile


Note

  1. a b c Gioiosa Jonica
  2. http://archiviostorico.corriere.it/2012/marzo/26/Fai_oltre_600_mila_visitatori_co_8_120326049.shtml]
  3. Dizionario Corografico Calabria (Cosenza 1972, p. 289)
  4. http://books.google.it/books?id=fDDljoigVFEC&pg=PA200&lpg=PA200&dq=Gioiosa+Ionica+Santuario+di+S.+Maria+delle+grazie&source=bl&ots=NvAvJMY6CD&sig=W8YjbyQ_cmj6kLLDSwj7Hm1ciBo&hl=it&sa=X&ei=qf7gT9THH4uLswbDoNm7Dw&ved=0CEwQ6AEwBDgK
  5. Chi era Costui - Scheda di Fontana ferdinandea


Bibliografia

  • Gioiosa Jonica, Lineamenti di storia municipale, E. Barillaro - Edizioni Effe Emme, Chiaravalle Centrale, 1976
  • La Calabria, A. Frangipane - C. Valente, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, 1929
  • I mosaici della Villa Romana del Naniglio a Gioiosa Jonica, Delegazione FAI della Locride e della Piana, 23-24-25 marzo 2012


Voci correlate


Collegamenti esterni



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