Castello di Bicchignano
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II castello di Bicchignano o di Veano, detto anche Castellone, è una fortificazione situata a Bicchignano, frazione del comune di Vigolzone, in provincia di Piacenza. Sito sulle prime propaggini collinari domina l'imbocco della val Nure in una posizione che era strategica poiché permetteva il controllo del passaggio verso il mare, in Liguria, attraverso la val d'Aveto e in Lunigiana attraverso la val Taro.
Storia
Le prime notizie pervenute risalgono all'XI secolo quando venne donato al monastero di San Savino di Piacenza. In seguito passò agli Anguissola. Bicchignano, assieme ai vicini castelli di Montesanto e Riva, situati sulla sponda opposta del torrente Nure, formava un avamposto di protezione dei territori controllati dalla famiglia Anguissola, che era proprietaria di un'ampia fascia della bassa collina tra la val Luretta, la val Trebbia e la val Nure.
Nel 1324 passò a Gandolfo Zanardi, nel 1404 a Bernabò Landi, nel 1513 a Ettore Scotti, i cui figli lo cedettero, nel 1527, a Claudio Landi. Poi passò agli Zanardi Landi che ne ebbero investitura feudale nel 1577. Nel XVIII secolo il castello, ormai abbandonato, andò definitivamente in rovina[1].
Durante la seconda guerra mondiale, nell'ambito della lotta partigiana, fu teatro di scontri tra i partigiani e le truppe tedesche. Questi scontri causarono ulteriori danni alla struttura.
Struttura
Della costruzione, realizzata in pietra di fiume e laterizio, rimangono pochi resti. Il più imponente è il rudere di un torrione, con alta base scarpata e lunghi beccatelli su cui poggiava il cammino di ronda, tutti elementi caratteristici della tipologia architettonica sforzesca.
Note
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