Zum Inhalt springen

Benutzer:Stefano.Bonfanti/Esselunga

aus Wikipedia, der freien Enzyklopädie
Dies ist eine alte Version dieser Seite, zuletzt bearbeitet am 5. April 2008 um 07:10 Uhr durch Lucas (Diskussion | Beiträge) (Storia). Sie kann sich erheblich von der aktuellen Version unterscheiden.

Vorlage:Nota disambigua [[Datei:ButtonYellowla forma è a tratti romanzata e ben poco enciclopedica, oltre che sconnessa (sia come qualità, sia come consecutio temporum). É così difficile scrivere un testo neutrale su quest'azienda, referenziato dalle corrette fonti, evitando di citare tutte le scatole cinesi e con un italiano corretto?.png|18px]] Vorlage:Infobox Azienda [[Immagine:La Spezia - Superstore Esselunga 1.jpg|thumb|right|230px|Un immagine del supermercato Esselunga di La Spezia]] [[Immagine:La Spezia - Superstore Esselunga 2.jpg|thumb|right|230px|Un'altra immagine del supermercato Esselunga di La Spezia]]

Esselunga S.p.A. è una società italiana della grande distribuzione organizzata operante nell'Italia settentrionale e centrale con supermercati e superstore. È una controllata di Supermarkets Italiani. Nel 2006 ha avuto un fatturato di circa 4,9 miliardi di euro [1], con 180 milioni di utile;[2] Esselunga controlla [3] – circa l'8,7% delle vendite in supermercati e ipermercati italiani con 130 punti vendita concentrati in Lombardia, Toscana ed Emilia-Romagna, ma anche Veneto, Liguria e Piemonte.

Nell'anno 2006 la Supermarkets Italiani S.p.A. è, grazie alla sua controllata, la ventitresima azienda italiana per fatturato, e prima nella grande distribuzione organizzata italiana, seguita da Auchan, al quarantasettesimo posto. [4].

Storia

Nascita di Supermarkets Italiani

A metà degli anni '50 l'imprenditore Nelson Rockefeller, fondò, assieme ad alcuni soci (tra cui i Caprotti che cominciarono con il 18% e oggi ne sono i proprietari; la famiglia Crespi, con il 16%; Marco Brunelli, [5] con il 10%), quella che fu la prima catena italiana di supermercati, la Supermarkets Italiani SpA.

La nascita della società avvenne casualmente: nel 1957 Guido Caprotti con Marco Brunelli si trovavano per il fine settimana a Saint Moritz. Nei saloni dell'hotel Palace ascoltarono i due fratelli Brustio (che erano nel top management del gruppo La Rinascente) discutere sul fatto che alcuni americani erano in trattative con Rockefeller per aprire dei supermercati in Italia. I Brustio, pretendevano di avere la maggioranza della società che sarebbe nata. A seguito di attriti sopravvenuti con Rockefeller, i Caprotti accettarono di sostituire i Brustio acquisendo una quota di minoranza (18% in tre fratelli).

Il primo punto vendita della Supermarkets Italiani S.p.A. fu aperto nel 1957 in una ex-officina di viale Regina Giovanna a Milano dai Rockfeller. L'insegna costituita dalla scritta "Supermaket", disegnata da Max Huber, era caratterizzata da una S la cui parte superiore era molto allungata.

Esselunga

A seguito di una campagna pubblicitaria il cui motto era «Esse lunga, prezzi corti», e ristrutturazione aziendale la società venne rinominata ufficialmente Esselunga.

I fratelli Caprotti, (Bernardo, Guido e Claudio) nel '61 acquistarono il 51% di Rockefeller, pagandola 4 milioni di dollari.

Esselunga in seguito introdusse programmi di fidelizzazione della clientela (con l'introduzione nel 1994 della "Fidaty card") e i prodotti a marchio proprio.

È stata tra le prime catene di GDO italiane ad avere prodotti biologici[6] , Vorlage:Citazione necessaria.

Padre e figlio

Nel 2002 un'inchiesta giornalistica del settimanale Diario ha accusato Esselunga di angherie continue sui dipendenti e di comportamenti antisindacali [7]. Dopo la pubblicazione dell'articolo su Diario, il figlio di Bernardo Caprotti, Giuseppe, avvicino' autore dell'inchiesta e il direttore del settimanale Enrico Deaglio assicurando loro che, quando avrebbe preso in mano lui l'azienda, i metodi sarebbero cambiati. [8]

Erano i primi sintomi dei gravi disaccordi tra padre e figlio, culminati nel 2004, quando Giuseppe Caprotti, allora amministratore delegato, si offrì di acquisire l'intera società, vedendosi però opporre il rifiuto del padre e venendo quindi estromesso. Il padre si riprese personalmente la conduzione della gestione della società considerata da alcuni commentatori eccessivamente autoritaria [9] con un rapporto conflittuale coi sindacati (i cui iscritti sono aumentati del 25% nel 2005), riducendo da cinquecento a trecento i prodotti biologici venduti, decidendo un taglio del 9% sul prezzo di vendita di 8000 articoli (marzo 2005), limitando il servizio di acquisto in rete a Parma e Milano in quanto questo si era dimostrato economicamente non renumerativo.[3]

Fra il 2005 e il 2006 il gruppo è stato riorganizzato: gli immobili di Esselunga (circa 150, per un valore di oltre 2 miliardi di euro) [10] sono confluiti in parte nella neo-costituita società "La Villata Immobiliare di Investimento e Sviluppo S.p.A.", e il resto (circa quaranta immobili) in Orofin SpA, entrambe controllate da Supermarkets italiani.

Il Sole 24 ore ha interpretato le operazioni di riassetto societario come segnale di una possibile cessione dell'attività operativa al gruppo britannico Tesco o ad un altro gruppo estero.[11] In seguito alle preoccupazioni espresse da una parte della classe politica italiana, per la cessione a proprietà straniera di un gruppo italiano della GDO, sono state fatte ipotesi di un interessamento da parte di Coop. Bernardo Caprotti, tuttavia, ha smentito entrambe le ipotesi, dichiarando in particolare – con un'inserzione pubblicitaria in 32 quotidiani nazionali – che «Esselunga e Coop sono due aziende inconciliabili e incompatibili».[12] Bernardo Caprotti ha dichiarato il 21 settembre 2007 che la sua azienda non era in vendita, perlomeno non in tempi brevi, ventilando la possibilità di una quotazione in Borsa della società.[13]

Concorrenza e prezzi

Gli effetti della concorrenza tra Esselunga e COOP hanno avuto ripercussioni dirette sull'andamento dei prezzi al consumo: nel settembre 2007 l'associazione Altroconsumo ha reso noti i risultati di un'indagine di mercato dalla quale è emerso come la concorrenza tra le grandi catene di distribuzione, Esselunga e Coop in testa, sia strettamente legata ad una sostanziale riduzione dei prezzi rispetto alla media italiana[14].

Accuse di mobbing

Il 2 febbraio 2008 ad una cassiera di uno stabilimento Esselunga viene impedito di andare alla toilette per un intero turno. Al termine del turno, si reca in ospedale dove le viene diagnosticata una cistite emorragica. In seguito la cassiera viene aggredita nei bagni del supermercato[15]. I sindacati indicono uno sciopero.

Esselunga risponde acquistando una pagina su alcuni quotidiani nazionali minacciando querele per il danno di immagine subito e sminuendo le dimensioni l'accaduto.[16]

Note

  1. Esselunga, sito aziendale, "Gruppo Supermarkets Italiani (Esselunga): Fatturato totale, info sui dati di mercato", dicembre 2006.
  2. Esselunga, sito aziendale, "Gruppo Supermarkets Italiani (Esselunga): Risultati 2005 Consolidati", 8 giugno 2006.
  3. a b stime di IriInfoscan in L'Espresso n. 43 anno LII del 2 novembre 2006.
  4. Reuters, le Imprese del 2006.
  5. che con Guido Caprotti fondera' in seguito la Romana supermarkets, oggi GS,
  6. Corriere della sera.it - Italia sempre più biologica
  7. Esselunga, diritti corti corti, di Alessandro Gilioli, Diario.it 1 agosto 2002
  8. Quando Caprotti, Deaglio e io ...
  9. Esselunga, torna il vecchio Caprotti: licenziati tre delegati di Giampiero Rossi, da L'Unità del 9 ottobre 2004
  10. Sole 24 Ore, scorporo immobili Esselunga.
  11. Riorganizzazione societaria e smentita della vendita alla Tesco e Rifiuto di vendere alle Coop.
  12. La Repubblica del 21 ottobre 2006, p. 41.
  13. Caprotti rimanda la vendita: mai a Wal-Mart e Tesco, Affari Italiani, 21 settembre 2007
  14. La concorrenza tra Esselunga e Coop fa abbassare i prezzi
  15. Repubblica.it - Cassiera, mobbing
  16. Repubblica.it - Esselunga minaccia querela

Bibliografia

  • Roberto Romano, I Caprotti, Franco Angeli, Milano 1980. ISBN 8820417898
  • Emanuela Scarpellini, Esselunga: agli albori del commercio moderno, Bologna 2006. ISBN 8890147415
  • Bernardo Caprotti, Falce e Carrello, Marsilio editore, Milano 2007.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Esselunga Categoria:Società italiane di grande distribuzione organizzata