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Dolindo Ruotolo

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Dolindo Ruotolo (Napoli, 6 ottobre 1882 - ivi, 19 novembre 1970) è stato un sacerdote cattolico, terziario francescano, proclamato "Servo di Dio".

Biografia

Il 6 ottobre 1882 nasce nella sua casa di Napoli Dolindo Ruotolo, quinto degli undici figli di Raffaele Ruotolo e Silvia Valle. Il nome Dolindo, datogli dal padre, significa "dolore", e fu dunque sempre visto, in seguito, come presagio della sua intera vita. Di famiglia poverissima, Dolindo trascorre la sua infanzia tra stenti, ristrettezze economiche e dure percosse da parte del padre. Inoltre, considerato nella propria casa una sorta di scemo, non venne nemmeno iscritto alle scuole elementari, e dovette imparare a leggere e scrivere da solo. All'età di dodici anni il padre riusci a farlo entrare con fatica al liceo "Genovesi", dove però il suo studio rimase totalmente infruttuoso.
Concluso il liceo, la madre mandò Dolindo (insieme al fratello Elio) alla Scuola Apostolica dei Preti della Missione, ma nemmeno li, inizialmente, riuscì a trarre un qualche frutto dagli studi. Poi, un giorno, mentre pregava la Madonna insieme ai suoi condiscepoli, la supplicò con umiltà: Vorlage:Quotee improvvisamente si assopì, cadendo in un sonno profondo; l'immagine della Vergine che teneva in mano si mosse misteriosamente, toccandogli la fronte, e così come s'era assopito si risvegliò, ma ora con "la mia povera mente svelta e lucida".
Continuò dunque la Scuola Apostolica con quella rinnovata intelligenza, cominciò a scrivere poesie e poemi, durante le lezioni rispondeva alle domande con termini filosofici mai studiati, divenne in breve, da ultimo della classe, primo in assoluto. Ma questo suscitò l'invidia dei suoi condiscepoli, che cominciarono a schernirlo, umiliarlo e a screditarlo agli occhi dei Superiori; quest'ultimi, influenzati dalle voci maligne, cominciarono a vessarlo essi stessi. Ma Dolindo non reagì mai ad alcuna provocazione, poiché Vorlage:Quote Conclusa la Scuola, riuscì a entrare in Noviziato solo dopo altre contrarietà e sei lunghi mesi, e si ritrovò come compagno un precedente condiscepolo che da sempre l'aveva odiato, e che fece di tutto per umiliarlo e contrastarlo in ogni parola che diceva. Riuscì a superare anche queste incomprensioni ma, concluso il Noviziato, altre avversità gli fecero ritardare l'entrata nello Studentato. Durante questo periodo si applicò molto a tutte le discipline di studio, anche se non riusciva più a vivere in perenne penitenza come durante il Noviziato. Inoltre, la morte del padre giunta proprio in quel periodo lo turbò molto, e fu anch'essa di ostacolo al suo cammino spirituale. Tuttavia, infine Dolindo concluse lo Studentato con successo, e, presi i voti, fu ordinato sacerdote il 24 giugno 1905, nella piena gioia del suo spirito. Fu nominato prima di tutto professore alla Scuola Apostolica, dove s'applicò molto a dare ai giovani studenti non solo semplici ed inutili nozioni, ma anche pensieri ed idee che li aiutassero a crescere e a vivere; inoltre, fu istituito maestro di canto gregoriano, ma qui subito incontrò l'incomprensione di Superiori ottusi, che lo accusarono senza alcun motivo possibile per aver scritto un inno in onore di Martiri, minacciando di trasferirlo, proprio quando sua madre e suo fratello erano gravemente malati. Poco tempo dopo infatti fu trasferito a Taranto, insieme al suo ex-Direttore della Scuola Apostolica, e vi trovò un seminario disastrato, disordinato e assai rilassato nei costumi, dove i novizi non sopportavano nemmeno i Missionari (quale egli era). Egli doveva essere Direttore Spirituale del seminario, ma, pur essendo buon oratore ed avendo scritto prediche meravigliose, si ritrovò a fare il semplice inserviente del suo Superiore, sempre però ringraziando il Signore per le umiliazioni ricevute, che lo avvicinavano a Cristo. Tuttavia, un giorno, sconcertato dalle evidenti dissolutezze di quel seminario, predicò durante la Messa con durezza contro gli stessi novizi e sacerdoti, e subito fu trasferito nel seminario di Molfetta, in carica di maestro di canto e di spirito. Qui fu accolto con onore, riformò il seminario, ottenne persino la conversione di un sacerdote peccatore, ma poi, improvvisamente, fu richiamato a Napoli il 28 ottobre 1907. (continua...)

Opere

  • "Fui chiamato Dolindo, che significa dolore" (autobiografia)
  • "Nei raggi della grandezza e della vita sacerdotale"
  • "La dottrina Cattolica" (catechismo)
  • "Il piccone che scava brillanti"
  • "Vieni, o Spirito Santo!"
  • "Maria...chi mai sei tu?"
  • "Fuoco che non riposa"
  • "Cosi' ho visto l'Immacolata"
  • "Dalla sorgente rivoli di luce"
  • "Slanci di amore a Gesù e a Maria"
  • "Chi morrà vedrà" (Sul Purgatorio e sul Paradiso)
  • "Una profonda riforma del cuore alla scuola di Maria"
  • "La Sacra Scrittura - Commenti" (in 30 volumi)
  • "I fioretti di Don Dolindo"
  • "Don Dolindo e il Sant'Uffizio" (lettere da Roma)
  • "Chi era Padre Dolindo?" (lettera da Grazia Ruotolo, nipote di Don Dolindo)

Collegamenti esterni