Zollino (in grìko Tzuddhinu) è un comune di 2.194 abitanti della provincia di Lecce. È uno dei comuni della Grecìa Salentina.
Storia
Le sue origini sono tuttora incerte: secondo alcuni sarebbe stato fondato dai greci di Japigia nel vicino feudo di Apigliano (i cui abitanti sarebbero fuggiti secondo una leggenda a causa di un'invasione di vipere), secondo altri nacque da un insediamento rurale di abitanti della vicina località di Soleto (dal quale deriverebbe anche l'antico nome di Solino).
Tuttavia il territorio è stato abitato quasi sicuramente fin da epoche preistoriche come testimoniano numerose opere megalitiche in parte ancora oggi conservate (menhir di S. Anna, menhir "della Stazione", ed un dolmen).
Nei tempi antichi Zollino è stato un punto strategico, in quanto luogo di passaggio di tutti i traffici tra i paesi della costa ionica e quelli della costa adriatica. thumb|left|350px|Zollino ai primi del '900
Nel Medioevo Zollino appartenne alla contea di Lecce governata dai normanni di Altavilla. Nel 1190 re Tancredi d'Altavilla donò il casale di Zollino al barone Belingherio Chiaromonte; nel 1384 Maria d'Enghien ne divenne proprietaria e quando sposò il conte di Soleto, Raimondello Orsini del Balzo, portò in dono anche il casale. Quando il conte Orsini divenne principe di Taranto, Zollino fece parte del principato della città ionica e vi appartenne fino alla morte senza eredi di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo figlio di Raimondello, avvenuta nel 1643. Sempre la famiglia Chiaromonte divenne feudataria di Zollino con Tristano di Chiaromonte, che sposò Caterina, figlia di Raimondello. Poi il casale passò di mano in mano ad altre famiglie ( Gentile, Alifi, Sarlo, D'Aiello, Saraceno, Simonetta, Gomez Omen, Ghezzi, Villapiana, Granafei, Gaetani, Castromediano, Prato, Frisi, De Leon, De Pietravalida ed altre) fino all'abolizione nel 1806 del regime feudale. Vi si praticò fino al XVI secolo il rito greco.
Dal Catasto onciario del 1746 si evince che gli abitanti del paese in quell'anno erano 290, i nuclei abitativi 66, l'età media molto bassa ( solo 34 persone superavano i 50 anni), e che l'esclusiva attività lavorativa era quella agricola (a parte un discreto numero di ecclesiali). Nel 1800 la popolazione aveva superato le 560 unità. Da allora la popolazione continuò ad aumentare fino agli anni '60 del XX secolo, quando molti zollinesi emigrarono per trovare miglior fortuna soprattutto verso Svizzera e Germania. Un'inversione di tendenza si ebbe negli anni '80 con il rientro di molti emigranti.
Trasporti
Nel paese è presente una stazione (Zollino) delle Ferrovie Sud Est.Questa stazione è nota per essere lo snodo ferroviario per Otranto e per Gallipoli.Difatti dopo la stazione la ferrovia che proviene da Lecce si divide in due "rami":uno va a Otranto e l'altro va a Gallipoli.
Evoluzione demografica
Monumenti e luoghi di interesse
Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo Apostoli
La chiesa risale al periodo bizantino, anche se non si hanno fonti certe sull'anno della sua costruzione. La prima descrizione è dei primi anni del '500. Si trattava di un semplice edificio ad aula con tre altari all'interno, una piccola sacrestia e un campanile. La chiesa era dedicata a San Pietro. All'interno della chiesa era presente anche un cimitero. L'Arcivescovo Pietro Antonio De Capua in visita nel 1540 criticò alcuni aspetti dell'edificio, tra i quali, in particolar modo, la presenza delle tombe all'interno della struttura e diede avvio ad alcuni lavori di rifacimento.
Nel 1608 l'Arcivescovo Lucio De Morra chiese ai fedeli e al sindaco di impegnarsi nel rifacimento dell'edificio. I lavori cominciarono nello stesso anno. Venne rifatta la sacrestia, la pianta divenne a croce latina con una nuova facciata verso sud decorata con vari fregi. Questa facciata rappresenta oggi l'entrata secondaria dell'edificio. Nel 1893 vennero costruite la torre dell'orologio, poco distante dalla facciata seicentesca, e il campanile a guglia ottagonale. Erano presenti 2 campane che nel periodo fascista vennere rimosse per essere rifuse. Attualmente ne sono presenti tre.
La facciata principale del 1863 è a forma semipoligonale. La parte terminale di tale prospetto culmina con un fastigio scultoreo dedicato alla Gloria di Maria. Il ricco gruppo scultoreo (in pietra leccese) raffigurante la Madonna inizialmente non era posto all'esterno della chiesa, ma decorava l'altare maggiore consacrato all'Assunta in Cielo, insieme ale statue dei San Pietro e di San Paolo. Nel 1863 quando venne cocepito il prospetto principale si decise di collocare le tre stature sulla parte superiore della facciata e si completò l'opera con una serie di altre sculture raffiguranti vari putti. Sempre sulla facciata principale, poco sopra l'ingresso è presente lo stemma lapideo del comune di Zollino, eseguito in rilievo nel 1800. Rappresenta un sole raggiante e personificato sormontato da una corona, con ai lati due leoni e nella parte inferiore due ghirlande di fiori.
Attualmente la chiesa è a forma di croce latina, sulla navata principale si aprono 5 altari minori (3 per lato); ma fino a metà dell'800 gli altari erano nove. L'odierno altare maggiore, in marmo, fu eretto ne 1955 per volere del Cav. Antonio Tondi. Gli altari laterali sono: Altare Madonna del Rosario, Altare dell'Assunta, Altare San Giovanni Battista, Altare Sant'Antonio da Padova e Altare del S.S. Crocifisso. Questi altari presentano tutti elementi scultorio e vari dipinti.
Sulla volta sono presenti un'affresco del 1925, raffigurante la Natività e due dipinti a tempera dedicati all' Ultima Cena e all' Assunzione di Maria e Trinità .
All’interno, anche una tela ad olio, del 1651, di cui non si conosce l'autore. Le figure rappresentate sono distribuite su tre livelli: in basso ai lati due gruppi di fedeli in processione dietro due sacerdoti e al centro tre scudi araldici e un’ epigrafe con il nome di Doroteo Stiso, che la commissionò. Al centro, San Pietro, tra Sant'Antonio da Padova e San Domenico; in alto la Vergine con il Bambino tra San Francesco d’Assisi, San Carlo Borromeo e vari angeli.
Chiesa di S. Anna
La prima chiesa di Sant'Anna, di cui non si hanno molte notizie, fu demolita per ordine vescovile nella seconda metà del 1500 dato il pessimo stato in cui si trovava. Nella visita del 1613 si segnala come "diruta" e nelle successive non è più menzionata. A seguito della demolizione un'anziana del paese (di nome Caterina) scoprì casualmente in una cappella diruta vicino all'abitato un'immagine raffigurante Sant'Anna. A seguito delle numerosissime grazie legate all'immagine nel paese ri riaccese la devozione per la Santa e si avviò una raccolta di denaro per la ricostruzione dell'edificio sacro. I lavori della nuova chiesa terminarono nel 1677. Il progetto è attribuito a Francesco Manuali.
Sulla facciata principale il portone si presenta adornato sui lati da due colonne con capitelli corinzi e sovrastato dallo stemma della famiglia Ghezzi e da un'epigrafe in latino. Sulla parte superiore si apre una finesta adornata da fregi in pietra leccese. La facciata ha una geometria rettangolare molto precisa, e presenta quattro nicchie con altrettante statue di santi: S. Emerentiana, S. Ioachim, S. Stolanus e S. Materana.
All'interno di particolare interesse l'Altare Maggiore in pietra, finemente lavorato in stile barocco, con una tela raffigurante Sant'Anna, San Gioacchino e Maria Fanciulla e gli altari secondari in stile gotico dedicati alla Madonna del Rosario e alla Madonna del Carmine. Al'interno della sacrestia un fonte battesimale scolpito in pietra leccese ed incastonato nella parete.
Colonna votiva di San Pietro
Costruita tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, sul luogo dove fino al 1700 era posta un'Osanna con una Croce, tanto che il luogo prendeva il nome di Croce Grande. L'Osanna venne fatta innalzare nel 1608 al posto della Chiesa di Santa Sofia caduta in rovina. La colonna termina con un capitello corinzio su cui poggia la statua di San Pietro collocata nella seconda metà del '700. Il basamento cubico, che ha sostituito dei gradini precedenti è del 1930. Ogni anno in occasione della festività del Santo ,il 29 giugno, i fedeli collocano una collana di fiori intorno alla statua. Recentemente durante i lavori di sistemazione della piazza intorno alla colonna sono state rinvenute antiche tombe, forse adiacenti alla vecchia Chiesa di Santa Sofia.
Frantoio Ipogeo
Il frantoio, di piccole dimensioni, fu costruito verso la fine del XVII secolo. E' stato utilizzato fino al 1940, per poi essere abbandonato. E’ stato ristrutturato recetemente dall'amministazione comunale. Presenta una pianta articolata con un unico accesso da una scala a rampa retta coperta da una piccola volta a botte. Ai lati della scala vi sono quattro magazzini per le olive scavati nella pietra. Si accede poi ad un vano di forma circolare, l'ambiente principale dove è posta la vasca con la pietra molare e agli altri ambienti adiacenti quali stalle, cucine e nicchie riposo. In un vano è conservata una "pila", il contenitore in pietra usato per la raccolta dell'olio.
Il Calvario
Sorge alla sinistra della Chiesa di Sant'Anna e fu costruito alla fine dell'800. La struttura è a base poligonale. Al centro è collocata una croce in bronzo con il Cristo Crocifisso . Sulla parete muraria alle spalle della Croce, suddivisa in quattro riquadri, vi sono dei dipinti eseguiti con la tecnica della sinopia su tonachino. I dipinti, oggi poco visibili, rappresentano scene religiose della Via Crucis: Gesù Cristo di fronte a Ponzio Pilato, la Flagellazione, il Trasporto della Croce e la Crocefissione. Dietro la Croce nella parte superiore anche una raffigurazione della Pietà.
Pozzelle
E' un complesso sistema di raccolta idrico che si trova appena fuori l'abitato in una depressione naturale del terreno dove confluivano le acque piovane. Si tratta di numerosi pozzi scavati nel terreno, ad una profondità variabile dai tre ai sette metri. Nelle buche così scavate venivano poi realizzate delle costruzioni trulliformi in pietra a secco, con un'apertura sulla sommità, che venivano successivamente ricoperte dal terreno. Alcune pozzelle sono collegate tra loro, e sono provviste di due o più aperture sui lati della vera, dalle quali passa l'acqua piovana, che si raccoglie nella parte inferiore della cavità artificiale, trattenuta dal terreno argilloso circostante.
Secondo alcuni studiosi le pozzelle risalirebbero al XVIII secolo, secondo altri avrebbero un'origine molto più antica, poiché costruzioni analoghe si ritovano in casali vicini (es. Apigliano) già disabitato da alcuni secoli. Il complesso si trova oggi in un parco di pini ed eucalipti.
Oltre al parco principale esisono altri pozzi, forse più antichi, sulla via che collega Zollino a Martano. Secondo la tradizione qui si accampò Pirro, re dell' Epiro, prima della battaglia con i Romani.
Cappella Madonna di Loreto
Sorge fuori dal centro abitato, attalmente in un'area verde sulla strada che collega Soleto a Martano. La sua costruzione avvenne tra il 1774 e il 1781, per volere dell' Università di Zollino il cui stemma (un solo) compare sull'altare maggiore. Esternamente presenta una semplice struttura a capanna, senza particolari decorazioni. All'interno l'altare maggiore, in stile barocco, con la statua della Vergine Maria che riporta la data del 1665. Al centro del'altare una nicchia dove è posto un affresco raffigurante la Madonna di Loreto con Gesù, in stile bizantino. Si ritiene che la statua del 1665 appartenesse originariamente alla Chiesa dell'Assunta demolita nel 1624. Gli altari laterali sono dedicati a San Rocco e ai S.S. Cosma e Damiano.
Sul santuario si trova anche una colonna con in cima una statua della Madonna di Loreto.
Al lato della chiesa, in una grotticella costruita con pietre a secco, si trova un'alta statua della Madonna, in origene donata dai soldati (la Madonna di Loreto è protettrice degli aviatori e ogni anno l'Aereonautica Militare offre la sua devozione con una visita al santuario) al Comune di Zollino, nel 1945, e successivamente rubata. Quella attuale è stata prodotta recentemente da un'artista locale.
Dolmen e Menhir
Attualmente sono presenti sul territorio comunale due menhir e un dolmen. Tuttavia si ipotizza che fino a pochi secoli fa potessero essere molti di più, perché distrutti per far spazio a nuove costruzioni, strade e terreni agricoli. Secondo numerose descrizioni dei primi del '900 i menhir censiti erano quattro (sono scomparsi il menhir Pozzelle e uno in località San Vito), i dolmen due (scomparso uno in località Pozzelle) mentre il De Giorgi descrive anche una pietra triangolare (dimensioni 3 x 2,35 x 0,5 m), confitto nel terreno, che egli ritiene possa essere un bethel.
- Menhir S. Anna - Lumardu
Si trova sulla strada che dalla Chiesa di Sant'Anna porta verso il largo "Lumardu", antico crocevia di strade sterrate della zona. E' realizzato in pietra leccese ed è incastrato in un blocco di roccia in direzione E-W. E' alto 3,5 metri, largo 43 cm e profondo 30 cm. Quasi sicuramente di risale al periodo preistorico ed è stato in seguito cristianizzato con dei segni di Croce sulle faccciate più larghe. In una descrizione fatta ai primi del '900 da D. De Rossi si legge: "una leggenda zollinese racconta che a largo Lumardu, aveva dimora una potente tribù, il cui capo venuto a morte, fu sepolto sul posto con tutti i suoi tesori e che al di sopra della tomba venne eretto atitolo di onere il parallelepipedo".
- Menhir della Stazione
Si trova a circa quattrocento metri dalla stazione ferroviaria di Zollino, ad un quadrivio di antiche vie vicinali che conducono ai paesi di Zollino, Sternatia, Soleto e Corigliano d'Otranto. E' alto 4,27 metri, con facce di 55 e 27 cm. Fu trasformato in Osanna, incidendovi una Croce. Ad una certa altezza presenta un piccolo incavo in cui si racconta che venisse collocata di notte una lanterna ad olio per i viaggatori che dovevano raggiungere Lecce.
- Dolmen Cranzari
Altri
- Cappella San Giovanni Battista
- Cappella San Vito
- Cappella Santi Medici
- Cappella San Giuseppe da Copertino
- Complesso archeologico di Apigliano
- Palazzo Raho
Eventi
- Fiera Mercato di San Giovanni (22-23-24 giugno)
- Sagra della Sceblasti (2-3 agosto)
- Festa de lu Focu ( ultima settimana di dicembre)
- Festa di S. Antonio (22-23 agosto)
- Festa di Sant'Anna (25-26 luglio)
- Festival la Notte della Taranta (agosto)
- Festa della Solidarietà (novembre)
Personaggi illustri
- Sergio Stiso, monaco grecista, filosofo, teologo
- Domenicano Tondi, studioso e scrittore
Prodotti Tipici
Sport
- Nel paese è presente una squadra dilettantistica di calcio, la Polisportiva Zollino, fondata nel 1966 da Renato Ferente, sulle ceneri della A.S.C. Zollino, presente fin dagli anni '50. Attualmente milita nel campionato di terza categoria. I colori sociali sono Giallo e Blu.
- Ogni anno a Zollino e nei paesi limitrofi si svolge la competizione ciclistica Giro della Grecìa Salentina, prova valida per il campionato Italian Master Mundialito e Giro dell'Arcobaleno.
- Tra le vie di campagna appena fuori l'abitato, nel mese di giugno, si svolge una prova speciale della gara automobilistica Rally del Salento. Particolarmente suggestivo il passaggio nel parco delle pozzelle, che richiama centinaia di appasionati da tutta la provincia.
Curiosità
Gli abitanti di Zollino, sono soprannominati cufiari, termine griko che indica gente introversa, chiusa tanto che una vecchia filastrocca recita "gli zollinesi sono sordi (cufiari) ad ogni canto", forse perchè un tempo molti matrimoni erano celebrati tra parenti o comunque con gente del paese.
Amministrazione comunale
Sindaco
Cronologia sindaci (dal 1832)
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Voci correlate
Fonti
- A. Cappello; Zollino. Arte, società e cultura in un percorso storiografico; Ed. Del Grifo
Collegamenti esterni
Vorlage:Unione dei Comuni della Grecìa Salentina Vorlage:Provincia di Lecce Vorlage:Salento
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