Albergo dei Nobili

Dies ist eine alte Version dieser Seite, zuletzt bearbeitet am 15. Februar 2012 um 22:58 Uhr durch it>Etrusko25 (Gli Alberghi di Genova: cn). Sie kann sich erheblich von der aktuellen Version unterscheiden.

Vorlage:NN [[immagine:Noack, Alfred (1833-1895) - n. 2288 - Genova - Truogoli di S. Brigida.jpg|thumb|right|250px|La Genova di un tempo: i truogoli di Santa Brigida fotografati alla fine del XIX secolo da Alfred Noack. Furono fatti costruire nel 1656, durante una pestilenza che colpì duramente la città, con il contributo della famiglia Balbi.[1]]] Albergo è il nome usato nel periodo medievale per indicare una sorta di consorzio di famiglie nobili, legate da vincoli di sangue o dal comune interesse, spesso radunatesi nello stesso palazzo o albergo; si ritrova soprattutto in Piemonte e Liguria.

Storia

Le città in cui la formula dell'Albergo era presente furono Chieri (la prima ad inizio Duecento), Genova, Asti, Savigliano, Borgo San Sepolcro; ne viene fatta menzione anche a Milano, Torino e Moncalieri (statuti del 1378).

L'istituzione, a un tempo sociale e politico, fu comunque tipica di Genova e quindi della repubblica genovese.

Gli Alberghi erano essenzialmente aggregati di famiglie, come già le Compagnae che avevano costituito a Genova il primo Libero Comune della penisola, sorti in età consolare con i seguenti obiettivi: conciliare vertenze e liti tra quanti che ne facevano parte, aiutarne materialmente i membri (a anche, in generale, i cittadini in difficoltà economiche), difenderli da chiunque si muovesse ad offenderli, perpetuarne il nome e la tradizione, ma sempre nel superiore interesse prima della città, poi della repubblica.

Entrandovi, le famiglie rinunciavano al proprio cognome e assumevano quello dell'Albergo che spesso coincideva con quello della famiglia più potente (come Grimaldi o Doria). Un caso a parte è costituito dalla famiglia Giustiniani che nacque nel 1347 nell'ottica tutta particolare (e genovese) di un consorzio di famiglie legate da rapporti di affari nella Maona di Chio che si strinsero ancor più con le unioni familiari.

Le prime notizie sugli Alberghi genovesi risalgono al 1383, come si legge negli Annali di Giorgio Stella e in quelli di Agostino Giustiniani, in occasione dell'incoronazione in Genova di Giacomo di Lusignano a re di Cipro da parte del doge Leonardo Montaldo (ottenendo in cambio, per Genova, la città e il porto di Famagosta oltre a due leghe di territorio all'intorno). Si ignora il numero esatto degli Alberghi: una nota del XV secolo ne annoverava 35, mentre un'altra nota dello stesso secolo (anno 1414) ne elencava 74. Nell'età comunale raggiungevano forse il numero di 100.

Dopo la rivolta antifrancese del 1528 - nel pieno del potere oligarchico della Repubblica di Genova - promossa da Andrea Doria ed appoggiata dalla Spagna di Carlo V l'istituto fu riformato. Furono consentiti 28 alberghi, stabilendo che potevano farne parte soltanto le famiglie che risalivano all'età feudale e consolare. Solamente 35 famiglie iscritte in essi avevano accesso alle cariche della repubblica (qui sono indicate in ordine alfabetico):

La maggioranza apparteneva alla nobiltà feudale; erano invece di origine popolare: De Fornari, De Franchi, Giustiniani, Promontori e Sauli.

Spesso il cognome originario veniva mantenuto accanto a quello dell'Albergo di appartenenza dando vita così ad illustri e famose dinastie come i Cattaneo Della Volta, i Giustiniani Longo, i Lercari Parodi, i Pasqua Di Negro eccetera.

Il 10 marzo 1576 nella chiesa di S. Croce in Genova vennero pubblicate le nuove leggi della Repubblica, che abolirono l'istituto degli Alberghi, e le famiglie nobili ripresero il loro cognome originale e tornarono all'iscrizione al Libro d'oro della nobiltà, ovvero al Liber aurus nobilitatis Janue già voluto da Andrea Doria nel 1528.

Gli Alberghi di Genova

Note

  1. Genova tra ottocento e novecento, volume 3, Nuova Editrice Genovese, pag. 188

Bibliografia

  • Grande Dizionario Enciclopedico UTET, Vol. I (A-APO), pag. 528, Terza Edizione, 1967.
  • Enciclopedia Italiana (Treccani), Vol. II (Agro-Ammi), pag. 161, Edizione 1949.

Vorlage:Vedi anche

Collegamenti esterni

Vorlage:Storia di Genova

Vorlage:Portale

Categoria:Famiglie liguri Categoria:Titoli nobiliari