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Goool!

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Goool!
Una scena del film
Titolo originaleMetegol
Lingua originalespagnolo
Paese di produzioneArgentina, Spagna
Anno2013
Durata93 min
Genereanimazione, commedia, sportivo
RegiaJuan José Campanella
SoggettoRoberto Fontanarrosa
SceneggiaturaJuan José Campanella, Gastón Gorali, Eduardo Sacheri
ProduttoreJuan José Campanella, Mercedes Gamero, Gastón Gorali, Mikel Lejarza, Jorge Estrada Mora, Manuel Polanco
Distribuzione in italianoKoch Media
FotografiaFélix Monti
MontaggioJuan José Campanella, Abel Goldfarb
MusicheEmilio Kauderer
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Goool! (Metegol) è un film d'animazione argentino-spagnolo del 2013 diretto da Juan José Campanella[1]. Il film è ispirato al racconto Memorias de un wing derecho (trad. "Memorie di un'ala destra") dello scrittore argentino Roberto Fontanarrosa.

L'audio del film è stato registrato in tre "versioni" della lingua spagnola: la versione originale in spagnolo argentino e due versioni doppiate, una in spagnolo europeo, e una in spagnolo latino "neutro"[2]. Il 4 settembre 2015 il film è stato trasmesso da Cartoon Network in spagnolo latino "neutro" in tutta l'America Latina. Il fatto che anche in Argentina non sia stata trasmessa in versione originale ha sollevato delle critiche alla catena Cartoon Network[3].

Un uomo di mezza età di nome Amadeo Gonzales è preoccupato perché suo figlio Matías gioca spesso con il suo tablet, allontanandosi da lui. Una sera decide quindi di raccontargli una storia prima di dormire, nella speranza di rinsaldare il loro legame.

Nel racconto si vede Amadeo da ragazzino, il quale lavora nel bar di un paese argentino dove eccelle nel gioco del calcio balilla lì presente; non è mai stato battuto e vi ha giocato così tante volte da aver personalizzato i componenti della sua squadra preferita. Una sera, dopo aver mostrato il proprio talento a Laura, ragazza di cui è innamorato, Amadeo viene sfidato da un coetaneo molto arrogante, ma lo batte facilmente, scatenando la sua ira.

Molti anni dopo, Amadeo, ora adulto, continua a lavorare nel bar, ma un giorno Laura gli dice che sta per andare in Europa a studiare. Proprio in quel momento, ritorna nel paesino il ragazzo che Amadeo aveva sconfitto molti anni prima, diventato intanto un calciatore professionista, molto ricco e famoso, noto come "Grosso", che ha la fama di non aver mai perso una partita. Egli è tornato nel paesino per vendicarsi, e a tal scopo ha comprato il paese stesso, al fine di raderlo al suolo e, al suo posto, costruire un enorme stadio calcistico, per cancellare l'unica macchia nella sua carriera: la sconfitta al biliardino di molti anni prima. Amadeo cerca di salvare il calcio balilla dalla distruzione del bar, ma riesce a salvare solo un singolo giocatore, Capi, il capitano della squadra con cui aveva giocato e vinto tante partite.

Rattristato dalla distruzione del bar e del suo calcio balilla, Amadeo inizia a piangere e lascia cadere una lacrima sul volto di Capi: il piccolo calciatore di piombo, misteriosamente, prende vita e convince Amadeo a non perdersi d'animo e a cercare gli altri giocatori della squadra, che, nel frattempo, sono finiti in una discarica insieme alle macerie del bar. Nella discarica, i due riescono a salvare altri due giocatori della squadra di Amadeo, Beto e Loco, e il capitano della squadra avversaria, Lisandro, detto "Liso".

Intanto, Grosso porta Laura nella sua lussuosa villa e tenta inutilmente di far colpo su di lei, mostrandole le sue ricchezze e le sue bizzarre invenzioni.

Nel frattempo, Amadeo scopre che gli altri giocatori di piombo sono stati portati in un luna park, così i nostri raggiungono il posto e li salvano tutti. A questo punto, la squadra sarebbe completa, ma Amadeo scopre che Laura è costretta a seguire Grosso e si deprime. I giocatori, allora, decidono di aiutarlo a salvare la ragazza: il portiere della squadra di Amadeo e tutti i membri della squadra di Liso (tranne Liso stesso) si fanno catturare dal viscido manager di Grosso (il quale sta a sua volta cercando di recuperare tutti gli omini), che li porta dal suo protetto, facendosi involontariamente seguire da Amedeo e dagli altri giocatori, che, dunque, raggiungono la villa del campione.

Una volta sul posto, si scopre che Grosso intende fondere gli omini di piombo con degli scarpini da calcio, al fine di poter pestare per sempre le statuine che rappresentano la sua unica sconfitta. Amadeo e i giocatori liberi giungono sul posto e salvano sia Laura che gli omini prigionieri, ma, involontariamente, fanno esplodere il laboratorio di Grosso, così Amadeo e Laura vengono arrestati. Prima di essere portati via, però, Amadeo, per puro orgoglio, rende nota ai giornalisti (giunti per intervistare il campione a seguito dell'incidente) la sconfitta di Grosso e lo sfida pubblicamente a una rivincita; il campione, tuttavia, sapendo di non poter vincere contro Amadeo al calcio balilla, accetta la rivincita solo a patto che si svolga in una vera partita di calcio, e non in una di biliardino. Amadeo accetta imbarazzato, ma Laura, astutamente, alza la posta strappando una promessa a Grosso: se il ragazzo dovesse vincere, il campione dovrà cedere la proprietà del paese che ha comprato ai cittadini dello stesso.

Grosso gioca con la squadra di professionisti con cui ha vinto tante partite, gli "Assoluti", mentre Amadeo gioca con una squadra sgangherata, composta dai pochi abitanti del paese dichiaratisi disposti a giocare (tra cui un prete, un ladro, un emo, un eremita e alcuni ottuagenari). L'inizio della partita è a dir poco disastroso e, all'inizio del secondo tempo, la squadra di Amadeo è sotto di due gol, così gli omini di piombo decidono di intervenire, iniziando ad aiutare la squadra di casa in vari modi e facendo persino segnare un gol ad un ignaro Amadeo. Il ragazzo, tuttavia, accortosi della presenza dei giocatori, gli ordina di non interferire, dato che vuole vincere onestamente, e gli omini, colpiti dalla dedizione sua e dei suoi compagni di squadra, obbediscono. La squadra di Amedeo comincia a diventare competitiva e riesce anche a segnare legittimamente il gol del 2-2, riaprendo la partita. Grosso, furioso ed impaurito, inizia a diventare più violento e a sfogare la sua frustrazione anche sui suoi stessi compagni di squadra. Nei minuti finali della partita, Grosso approfitta di una distrazione dell'arbitro per colpire brutalmente alla gamba Amedeo e lanciarsi verso la rete avversaria, rimasta scoperta; Amadeo, nonostante il grave infortunio, insegue grosso fino all'ultimo respiro, ma, alla fine, non riesce ad impedirgli di segnare il gol del 3-2 appena prima del fischio finale. Ora, Grosso ha vinto, ma, a sorpresa, tutto lo stadio inizia ad applaudire per la squadra di Amadeo, e alle lodi si uniscono gli altri Assoluti e persino il manager di Grosso, che abbandona il suo protetto (anche se più per questioni di immagine che per motivazioni morali), mentre l'ormai ex campione rimane solo ed ignorato.

Alla fine, i cittadini decidono di fondare una nuova città, piuttosto che vivere in quella di Grosso, mentre Amadeo e Laura si sposano e hanno un figlio, appunto Matías. Il ragazzo, che ha ascoltato con crescente interesse il racconto di suo padre, vuole sapere se sia una storia vera e se i piccoli giocatori di piombo siano davvero vivi. Amadeo gli risponde che li vedrà muovere se crederà. Durante la notte, Matías sente dei rumori, scende al piano sottostante e vede il padre che sta assistendo ad una partita tra le squadre del calcio balilla, che si svolge su un apposito piccolo campo di erba sintetica in cui i giocatori si muovono autonomamente, vivi per davvero.

Distribuzione

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Il film è uscito nelle sale argentine il 18 luglio 2013, mentre il 20 settembre 2013 è stato il film di apertura del Festival Internacional de Cine de San Sebastián[4].

L'anteprima italiana è stata al Festival internazionale del film di Roma 2013 ed è uscito nelle sale il 29 maggio 2014.

  1. ^ (ES) Futbolín, su Ministerio de Educación, Cultura y Deporte. URL consultato il 12 giugno 2022.
  2. ^ (ES) Hasta tres versiones del español para "Metegol / Futbolín" en su carrera internacional, in Noticine.com. URL consultato il 12 giugno 2022.
  3. ^ (ES) El contundente reclamo de Juan José Campanella, in Infobae, 5 settembre 2015. URL consultato il 12 giugno 2022.
  4. ^ (ES) 'Futbolín', de Campanella, abre el Festival de San Sebastián, in El País, 8 agosto 2013. URL consultato il 12 giugno 2022.

Collegamenti esterni

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