Utente:Moroder/Sandbox2
Democrito Gandolfi (Bologna, 1797 – Bologna, 1874) è stato uno scultore italiano. Fu artista noto nella corrente del neoclassicismo.
Discendeva da una famiglia di artisti. Il nonno Gaetano e il fratello di quest’ultimo, Ubaldo , erano due pittori nella Bologna settecentesca dove eseguironi sia decorazioni a fresco di palazzi nobiliari e chiese che pale d’altare e quadri di soggetto storico-mitologico. Il padre Mauro era incisore e pittore e dipinsa la volta di una sala del Palazzo Comunale di Bologna. Democrito, su consiglio del padre, che collaborava con i milanesi fratelli Vallardi, si iscrisse alla Reale Accademia di Brera. Nel 1829 la Commissione Municipale di Milano gli commisionò due statue per la Barriera di Porta Orientale raffiguranti Cerere e Vulcano allegorie dell'agricoltura e dell’Industria.
Nel 1836 aprì uno studio a Milano in Corsia dei Servi. Di questi stessi anni sono il Busto della Principessa Albani, portato in mostra all’annuale Esposizione di Brera del 1837, la statua della Primavera, commissionata dalla contessa Samoyloff e il Busto contessa Gismondi, poetessa d’Arcadia conosciuta con il nome di Lesbia Cidonia (Bergamo, Biblioteca Angelo Mai), entrambe portate all’Esposizione di Brera dell’anno successivo.
Il Gandolfi collaborò con il bresciano Rodolfo Vantini per la realizzazione del Cimitero monumentale di Brescia. Lo scultore è stato incaricato il 2 marzo 1824 dalla commissione del cimitero bresciano di eseguire per la Chiesa di San Michele, all’interno del cimitero, la statua del santo dedicatario, i tredici busti raffiguranti santi, posti nelle nicchie del tamburo, due leoni sulla scalinata dell'ingresso e le due dolenti, all’esterno della sala I.
Sempre a Brescia il conte Luigi Fenaroli Avogadro lo incaricò nel 1825 di eseguire un busto raffigurante il fratello Antonio deceduto da poco.
Il conte Paolo Tosio nel 1832 incaricò lo scultore ad eseguire due medaglioni raffiguranti Raffaello Sanzio e Galileo Galilei nel cortile del suo palazzo, il bellissimo Amore con lira attualmente nei Musei Civici di Brescia, copia dall’opera di Bertel Thorvaldsen, due busti raffiguranti Napoleone Bonaparte e Antonio Canova ed un piccolo tondo in terracotta raffigurante Napoleone sulle ali di un’aquila conservati nei Musei Civici di Brescia.
Il conte Francesco Martinengo Cesaresco lo incaricò della esecuzione del monumento funebre per la moglie Flaminia nel cimitero Vantiniano, dove raffigurò la dedicataria distesa su un sarcofago rinascimentale.
Nel 1845 scolpì per la villa Vigoni a Menaggio (CO) la Madre di Mosè in marmo nel momento del distacco dal figlio.
A Mantova realizzò i monumenti sepolcrali dell’architetto Paolo Pozzo e di Vittorio Barzoni.
Nel Museo del Teatro alla Scala è conservato un medaglione con l’effigie di Vincenzo Bellini scolpito dall’artista. Nel Museè de Picardie di Amiens è presente la statua de La Mendicante del 1854.
Alcuni bozzetti in terracotta sono conservati presso la Pinacoteca di Bologna, dove morì nel 1874 ed è sepolto nella tomba di famiglia alla Certosa di Bologna.
Galleria di opere Opere
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Leone alla scalinata d'ingresso della chiesa di San Michele nel Cimitero monumentale di Brescia.
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Monumento funebre della famiglia Martinengo Cesaresco nel Cimitero monumentale di Brescia
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Monumento Dolenti nel Cimitero monumentale di Brescia.
Bibliografia
Altri progetti
Democrito Gandolfi (né en 1797 à Bologne, mort en 1874 dans cette même ville) est un sculpteur italien de la période néoclassique, actif au Template:XIXe siècle. Il est le fils de Mauro Gandolfi, membre d'une famille d'artistes italiens, des peintres prolifiques et le demi-frère de Clementina Gandolfi, avec elle un des derniers représentants de l'école bolonaise, née deux siècles plus tôt.
Biographie
Après avoir suivi les cours de la Reale Accademia de Brera à Milan, Democrito Gandolfi reçoit, le 2, commande d'une statue de saint Michel, du donneur d'ordre du cimetière de Brescia afin de la placer au-dessus du maître-autel ainsi que de treize bustes représentant des saints (situés dans les niches du tambour), deux lions et deux pleureuses pour l'église Saint-Michel située à l'intérieur du cimetière.
Il participe à l'exposition de Brera en 1825 avec le buste du comte Antonio Fenaroli Avogadro, un buste de jeune femme et le buste du Cavalier professeur Borda.
Le 11, la ville de Milan lui passe commande de deux des huit statues ornant la Porta Venezia, (Cérès pour l'allégorie de l'Agriculture) et (Vulcain, pour l'Industrie).
Son père Mauro décède en 1834. À cette occasion il réalise le buste de celui-ci pour le tombeau familial situé au cimetière monumental de la Chartreuse de Bologne.
Democrito s'établit à Milan en 1836 où il ouvre un atelier. Il participe aux expositions de Brera de 1837, avec le buste de la Princesse Albani, et en 1838 avec les statues du Printemps et le buste de la comptesse Gismondi.
Il travaille pour la noblesse de Brescia qui le commissionne pour des bustes, médaillons et des monuments funéraires.
En 1845, il sculpte pour la Villa Mylius Vigoni à Menaggio, en province de Côme, la mère de Moïse figée sur le marbre lors de la séparation d'avec son fils.
Quelques ébauches en terre cuite sont visibles à la pinacothèque de Bologne.
Il décède à Bologne en 1874 et est enterré dans le caveau de famille au cimetière monumental de la Chartreuse de Bologne.
Œuvres
- Statues de Cérès et de Vulcain, Porta Venezia, Milan.
- Buste de la Princesse Albani (1837).
- Statue du Printemps (1837), commandée par la comptesse Samoyloff.
- Buste de la comptesse Gismondi, poétesse d’Arcadie connue sous le nom de Lesbia Cidonia, Bibliothèque Angelo Mai, Bergame.
- Buste d'Antonio Fenaroli Avogadro,(1825),collection privée, Brescia.
- Médaillons de Raffaello Sanzio et de Galileo Galilei (1832), cour du palais du comte Paolo Tosio, Brescia.
- Amour avec lyre, Musées civiques, Brescia.
- Bustes de Napoléon Bonaparte et d'Antonio Canova, Musées Civiques, Brescia.
- Médaillon en terre cuite représentant Napoléon sur les ailes d'un aigle, Musées Civiques, Brescia.
- Médaillon à l'effigie de Vincenzo Bellini, Musée Theatral de la Scala, Milan.
- La Femme voilée dite La Mendiante, Musée de Picardie, Amiens.
- Mère de Moïse se séparant de son enfant (1845), Villa Mylius Vigoni, Menaggio.